MEZZE VERITÀ SULLA GEOTERMIA

Facciamo un po’ di chiarezza

L’applicazione dei principi della geotermia ai sistemi di climatizzazione degli edifici è ancora ad oggi un tema relativamente poco diffuso nel nostro Paese, spesso persino in contesti tecnici. Non solo: la limitata conoscenza di questo argomento ha indotto la diffusione di “mezze verità” che rischiano di minare la fiducia in un sistema dall’affidabilità ed efficacia comprovate.
Chi opera nel settore e si trova ad illustrare una soluzione geotermica nelle sue possibilità di applicazione, non di rado incontra scetticismo e commenti fuorvianti.

    “La geotermia serve per produrre energia elettrica e funziona solo in caso di presenza di condizioni geologiche particolari”

    Tale informazione corretta, ma incompleta, deriva dal fatto che non molti conoscono la differenza tra geotermia a bassa entalpia e geotermia ad alta entalpia.
    Detto in parole semplici, la prima sfrutta l’energia termica presente nel sottosuolo che, oltre i 10-15 m di profondità circa, rimane costante durante tutto l’anno. L’edificio attinge a questa riserva gratuita e rinnovabile attraverso un circolo virtuoso di prelievo e rilascio di energia, così come un albero usa le radici per ottenere energia vitale dalla terra. Tale sistema è alla portata non solo di aziende che intendano climatizzare i propri stabilimenti, ma anche di privati cittadini alla ricerca di un modo efficace per riscaldare e raffrescare la propria casa, e per produrre acqua calda sanitaria. Il tutto eliminando il consumo di combustibili fossili, senza emissioni nocive, ed affidandosi unicamente ad una tecnologia moderna e valida, ampiamente diffusa nei paesi nordici.

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    alta entalpia

    Con geotermia ad alta entalpia, invece, si intende il processo che consente la produzione di energia elettrica sfruttando direttamente il calore interno della terra in casi di anomalie geologiche, per le quali si raggiungono temperature di centinaia di gradi a poche centinaia di metri di profondità.  Si tratta dunque di un sistema più complesso, che richiede infrastrutture di grandi dimensioni: un esempio ben noto in Italia è quello della centrale elettrica di Larderello, in Toscana.

    “La pompa di calore consuma un sacco di corrente e mi obbliga a disporre di un impianto fotovoltaico per evitare picchi insostenibili sulla bolletta elettrica”

    Dotandosi di un impianto geotermico, l’unica spesa a cui si andrà incontro in termini di consumi è quella legata all’energia elettrica per alimentare la pompa di calore. Quello che è importante sapere, in ogni caso, è che i sistemi geotermici si distinguono per garantire i costi di gestione più bassi rispetto a qualsiasi altra alternativa disponibile (caldaie a metano, gas, gasolio ecc.), anche nel caso di edifici con elevato fabbisogno termico. Ulteriori riduzioni delle spese di consumo sono poi ottenibili rispettando alcune fondamentali accortezze, come progettare impianti con un elevato grado di customizzazione, tenendo conto delle peculiarità di ogni specifica situazione, ed affidarsi a produttori specializzati nella scelta di una pompa di calore di qualità, evitando di optare semplicemente per la soluzione apparentemente più economica.

    Inoltre risulta evidente la sinergia tra un sistema fotovoltaico che produce energia e uno geotermico alimentato ad energia elettrica. Un concetto estremamente interessante nell’ottica della realizzazione di edifici con una elevata autonomia energetica ed alimentati in modo totalmente sostenibile.
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    “Un impianto geotermico è idoneo solo ad abitazioni di nuova costruzione e ben coibentate”

    Certamente la situazione di una struttura di nuova realizzazione che utilizzi i migliori sistemi di coibentazione, distribuzione, ecc. gioca a vantaggio del sistema di climatizzazione.  A un fabbisogno termico inferiore, infatti, corrisponderà anche una potenza termica dell’impianto più contenuta. 

    Gli interventi di sostituzione di caldaie tradizionali con impianti a pompe di calore, tuttavia (anche nel caso di distribuzione tramite termosifoni), sono davvero realizzabili persino laddove la classe energetica dell’edificio non sia delle più elevate. Con una progettazione adeguata ed un doveroso calcolo della potenza termica richiesta, è possibile infatti dotarsi di un impianto geotermico completamente autonomo nell’adempiere alla totalità delle funzioni richieste.

    Vale la pena menzionare in tale sede le opportunità oggi offerte dal Superbonus 110%, che finanzia interventi di efficientamento energetico di maggiore o minore entità (interventi trainanti, come la sostituzione di una caldaia con una pompa di calore, e interventi trainati, quali la dotazione di un cappotto termico), sostenendo economicamente chi voglia migliorare la classe energetica di edifici a scopo abitativo.
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